Ricercatore di Pieve di Soligo muore in Australia: aveva cinquant’anni
“Ciao Kekko, in questo momento difficile per un dolore troppo grande e per il vuoto di una mancanza già insopportabile, ci danno un po’ di pace i tanti ricordi allietati dalla tua anima bella. Stretto a noi con l’amore, con la tua amata moglie Arianna sempre al fianco, procedi serenamente accompagnato dall’abbraccio del papà, delle nostre sorelline, della nonna e di tutti i cari che ti hanno anticipato”.
È il tenero abbraccio che i familiari di Francesco Foroni hanno affidato all’epigrafe. All’età di 50 anni, assistito dalla moglie e dal fratello Andrea, volato a Sydney, Foroni se n’è andato a seguito di una grave e prolungata malattia.
Era un brillante ricercatore universitario aveva vinto un concorso, per questo era emigrato in Australia, ma portando sempre nel cuore “la mia Pieve”.
Ecco perché il sindaco Stefano Soldan manifesta alla famiglia Foroni «l’affetto e la vicinanza di tutta la comunità».
«Si tratta di una famiglia tra le più storiche e le più attive, tra le più partecipi alla vita comunitaria di Pieve, a partire dal commercio allo sport, all’impegno socio-politico. E Francesco lo ricordiamo come un campione di questa sensibilità sociale» riconosce il sindaco. Francesco si era fatto conoscere nella sua città d’adozione, lui che era nato a Conegliano, per aver praticato intensamente la pallavolo, tanto che la società sportiva La Piave Volley ha manifestato la propria partecipazione a tutta la famiglia.
Francesco era l’ultimo di 8 fratelli, 6 quelli viventi dopo la morte di Francesco e quella della piccola Barbara nel 1975, a causa di un tragico incidente domestico.
Il funerale sarà celebrato a Sydney, mentre un’altra funzione religiosa verrà celebrata a Pieve quando saranno trasferite in paese le ceneri.
«Come comunità, però ricorderemo Francesco sabato 29 luglio, con una messa alle 18. 30 in duomo, come ha desiderato la famiglia, alla quale assicuriamo la preghiera» fa sapere monsignor Giuseppe Nadal, il parroco.
Laureato in Psicologia, all’Università di Padova, Francesco ha poi maturato un dottorato di ricerca negli Stati Uniti, all’Università di Eugene nell’Oregon, con un lavoro sui linguaggi e sulla loro influenza sui costumi. Da qui il primo lavoro, ad Amsterdam, poi alla Sissa (Scuola internazionale superiore di studi avanzati) di Trieste, infine a Sidney, dove si è sposato. La famiglia d’origine era ed è apprezzata per l’arte pasticcera. «Abbiamo perso un’anima bella, una persona di gran valore e di grandi passioni e sentimenti – sottolineano i famigliari – Un vuoto che non potrà mai essere riempito».