La “regina” Helen incoronata con il Flaiano «Amo il senso di famiglia nei paesini italiani»

L’INTERVISTA

Fulvia Caprara

Olio d’oliva e diamanti rosa, Federico Fellini e Checco Zalone, adrenalina e serie tv, femminismo, ma, soprattutto, attenzione ai nuovi estremismi. Regale, sorridente, risoluta, Helen Mirren ha ricevuto, sabato sera a Pescara, il “Premio Internazionale Flaiano alla carriera”: «Il cinema italiano ha una storia incredibile, e per me, sia come attrice che come spettatrice, riveste una grande importanza. Sono innamorata della vostra cultura, ricevere questo premio, che ha un background così prestigioso, è davvero un onore».

Che cosa le piace di più del nostro cinema?

«Durante il lockdown, con mio marito, abbiamo visto un sacco di film, soprattutto italiani, tanti di Fellini, per esempio Il bidone e Le notti di Cabiria che non avevo mai visto e che ho trovato pazzeschi. Di recente, come sapete, ho lavorato con Paolo Virzì, amo il suo cinema e penso che abbia una sensibilità profonda, molto italiana. E poi sono una grande fan di Checco Zalone, l’ho scoperto guardando un suo film sull’aereo, è divertente e dotato di un gran cuore, mi piacerebbe tanto lavorare con lui».

Da che cosa nasce il suo rapporto con l’Italia?

«Quando uno straniero arriva per la prima volta nel vostro Paese rimane colpito da tanti aspetti diversi, il cibo, il paesaggio, lo stile di vita. Nel mio caso, quello che profondamente mi ha toccata, quello che amo di più, è lo straordinario senso di comunità, di coesione, di famiglia, che caratterizza i piccoli centri. Quelli del Sud, ma credo che sia così un po’ ovunque».

Stiamo attraversando un periodo molto difficile, alcuni dicono che dopo la pandemia tutto cambierà, altri sono certi che torneremo a comportarci come prima. Lei che opinione ha?

«Il nostro pianeta ha subito terribili disastri, siamo stati avidi, abbiamo chiesto troppo alla natura, sfruttandola in ogni modo, e adesso, con il Covid, non sappiamo bene come sarà il nostro futuro, nessuno lo sa, nemmeno i potenti della Terra. Mi auguro che ci siano cambiamenti, e che diventeremo tutti più umili. Gli esseri umani sono geniali, hanno inventato strumenti come i cellulari, ma è anche vero che, spesso, sono andati avanti dimenticando il passato, o ricordandolo solo per un po’».

È sempre stata in prima linea nella battaglia per la parità di diritti per le donne, pensa siano stati raggiunti traguardi significativi?

«Sicuramente, negli ultimi 5-10 anni, sono stati fatti grossi passi avanti, è mutato l’atteggiamento culturale verso le donne. Eppure esiste sempre, in tutto, il pericolo di tornare indietro. L’altra notte, guardando quello che sta accadendo in America, mi sono tornati in mente i regimi totalitaristi, i danni degli estremismi e dei nazionalismi, ho avuto paura. Non dobbiamo mai smettere di stare attenti a quello che succede».

È diva al cinema, ma anche in tv. Che cosa rappresenta il piccolo schermo nella sua carriera?

«Per me la televisione è sempre stata estremamente importante, ho iniziato a lavorarci negli Anni 70, in Gran Bretagna, in una fase in cui il cinema non era al massimo, tanto che i registi migliori, da Mike Leigh a Ken Loach, lavoravano, appunto, per la tv. I personaggi che mi venivano offerti erano molto interessanti, e così è stato anche dopo. Il processo lavorativo è assolutamente identico a quello del cinema, ma in tv si ha spesso la possibilità di esplorare territori con maggiore libertà».

Il suo mestiere è fatto anche di glamour, tappeti rossi, abiti da favola. Come vive questo aspetto del lavoro?

«Mi sento più a mio agio quando sono nella mia masseria in Puglia, vestita come capita, ma mi piace anche molto indossare gli abiti e i gioielli meravigliosi che, nelle grandi occasioni, ricevo in prestito per 7-8 ore dagli stilisti. Essere su un red carpet è un’esperienza adrenalinica, non capita a tutti, e io sono felice di poterla vivere. La notte in cui ho vinto l’Oscar ho indossato un completo con una profonda scollatura sulla schiena e, proprio sulla fine dello spacco, era stato appuntato un diamante rosa enorme. Non dimenticherò mai, finita la cerimonia, la scena della mia guardia del corpo che, sull’Hollywood Boulevard, tentava di staccare quella pietra dalla stoffa».

Ha un aspetto splendido, come fa ad essere così in forma?

«La cosa importante è mantenersi in salute, sia fuori che dentro. Sono testimonial dell’Oreal e 20 anni fa, per una donna della mia età, questo sarebbe stato inconcepibile. Voglio dire che il concetto di bellezza sta cambiando, c’è più apertura per le diverse età, le diverse razze, le diverse taglie. Per quanto mi riguarda non faccio molta ginnastica, però, durante il lockdown, insieme a mio marito, abbiamo preso l’abitudine di fare ogni giorno almeno 20 minuti di attività fisica. Lui fa pilates, io yoga, abbiamo perso 10 chili. E poi bisogna mangiare in modo corretto, in Usa è più difficile, si usano condimenti e zuccheri nocivi, qui, invece, avete l’olio d’oliva, e le mamme che cucinano bene. Le persone più colpite dal Covid sono state quelle che non erano in forma, già prima di ammalarsi. Spero che il virus ci insegni a seguire la direzione giusta». —

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