L’asta che può riscrivere la storia? A gennaio, con una Ferrari GTO bianca. Si parte da 60 milioni di euro
Il prossimo gennaio, in Florida andrà all’asta un gioiello senza precedenti: la Ferrari 250 GTO con numero di telaio 3729GT. Non si tratta di una “semplice” GTO, ma dell’unico esemplare al mondo uscito dalla fabbrica di Maranello nella livrea Bianco Speciale. Una rarità assoluta che, secondo gli esperti di Mecum Auctions, potrebbe raggiungere una valutazione record, superiore ai 60 milioni di euro.
Nel 1962, mentre la quasi totalità delle gran turismo da competizione firmate Enzo Ferrari sfoggiava la canonica tinta Rosso Corsa, il telaio 3729GT rompeva gli schemi. Ordinata originariamente da John Coombs, noto proprietario di scuderie britanniche, la vettura fu consegnata in un bianco candido che la rese immediatamente riconoscibile sui tracciati di tutto il mondo. Oltre alla colorazione unica, questo modello vanta la guida a destra, una caratteristica condivisa solo da altri sette esemplari tra i trentasei prodotti complessivamente, elevando ulteriormente il suo status di “unicorno” tra le auto d’epoca.
A rendere questo specifico telaio una vera leggenda vivente è la schiera di piloti straordinari che ne hanno domato la potenza in pista: campioni del calibro di Graham Hill e Roy Salvadori ne hanno saggiato le doti velocistiche, affiancati da icone del volante come Jack Sears, Mike Parkes e Richie Ginther. La bellezza estetica e il prestigio dei suoi piloti sono supportati da un palmarès sportivo di altissimo livello: la vettura ha debuttato a Brands Hatch nell’agosto del 1962 proprio con Salvadori e ha continuato a collezionare successi sotto l’insegna della Coombs Racing.
Durante la sua carriera agonistica, ha ottenuto una vittoria assoluta e ben cinque secondi posti di classe. Sotto la raffinata carrozzeria Scaglietti batte il motore V12 Colombo da 3 litri e 300 CV di potenza, capace di assicurare prestazioni che hanno reso la 250 GTO la regina indiscussa del Campionato Mondiale Marche. La Ferrari 250 GTO è da sempre considerata il “Sacro Graal” delle quattro ruote e la combinazione tra lo stato di conservazione impeccabile, l’esclusività cromatica e la storia nobile rende questo esemplare un vero e proprio unicorno su quattro ruote.
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