Il principe Filippo, trasferito d’ospedale e «demoralizzato» (colpa anche di Harry e Meghan)
Come sta il principe Filippo? Il novantanovenne, ricoverato da due settimane nell’ospedale King Edward VII per via di una non meglio precisata infezione (non da coronavirus, comunque), è stato appena trasferito in ambulanza in un altro ospedale di Londra: il St Bartholomews, un centro di eccellenza per le malattie del cuore. Lì sarà tenuto sotto osservazione, come rivela un comunicato di Buckingham Palace, per un «problema cardiaco preesistente». Una notizia che alza l’allerta sulle condizioni di salute del marito della regina Elisabetta II. Anche se il principe Edoardo, in un’ intervista di pochi giorni fa a Sky, parlando del padre aveva pronunciato parole tranquillizanti: sta «molto meglio» ma è «un po’ demoralizzato» per il protrarsi del ricovero. «Non vede l’ora di uscire».
Le sue dimissioni, invece, non paiono imminenti. Per ora è uscito da un ospedale per entrare in un altro. Ma a demoralizzarlo, oltre alla permanenza in corsia, ci sono le cattive notizie che arrivano da Oltreoceano. Il principe Harry e sua moglie Meghan Markle non solo hanno definitivamente detto addio alla royal family ma il 7 marzo saranno in prima serata sulla Cbs con un’intervista all’amica Oprah Winfrey che non promette nulla di buono (per la famiglia reale britannica). Tutti si aspettano che i Sussex lavino in tv i (royal) panni sporchi. Anche Filippo, come il resto dei Windsor, trema al pensiero delle rivelazioni imbarazzanti che potrebbero venir fuori da quella intervista.
E proprio per questo, nei giorni scorsi, avrebbe convocato il primogenito Carlo al suo capezzale. Il settantaduenne erede al trono è stato il primo membro della royal family a far visita a Filippo. È partito da Highgrove House e si è fatto due ore di auto per raggiungere il padre novantanovenne. Secondo Dickie Arbiter, ex portavoce della regina Elisabetta, sarebbe stato proprio il padre a chiedere la sua presenza in clinica «per discutere del futuro della famiglia reale». Un futuro che a detta di Arbiter, che è stato al servizio di Sua Maestà dal 1988 al 2000, «preoccupa fortemente» il novantanovenne principe.