Cristiano Ronaldo e Leo Messi, la caduta degli dei?
E poi all’improvviso, il viale del tramonto. E non puoi più scansarlo, ci stai andando incontro. Arrivano sensazioni da tutte le parti sull’inizio del declino dei due più grandi fuoriclasse di questo ventennio, Leo Messi e Cristiano Ronaldo. Certezze che si incrinano, periodi bui, le prime polemiche. Corone che rotolano a terra nel silenzio assordante di chi fino ad un attimo prima applaudiva, osannava, celebrava. Uniti nella buona e nella cattiva sorte, Cristiano e Leo: anche stavolta i loro destini coincidono, nuvole scure sul loro presente, primi segnali di un lungo addio.
Cristiano Ronaldo sta giocando male. Questa è una notizia. È sicuramente il peggior momento da quando è arrivato in Italia, ormai due anni e mezzo fa. Tra un paio di settimane – il 5 febbraio – compie 36 anni. E nonostante il fuoriclasse portoghese sia l’esempio del professionista evergreen che ha fatto del fisico il piedistallo del proprio successo, qualche crepa si comincia a intravedere. Nella sfida-scudetto persa domenica sera a San Siro Cristiano è parso stranamente avulso dalla manovra, lontano da tutto, grigio come non gli è mai capitato.
Non ha avuto uno scatto, un guizzo, un lampo. Attenzione: resta il migliore (in Italia, almeno), come dimostrano i 15 gol realizzati in 14 partite (è il capocannoniere della Serie A) e il fatto che abbia contribuito da solo al 40% delle reti complessive della Juventus. Ma sta cominciando a patire i troppi impegni ravvicinati, del resto parliamo di un campione sulla cresta dell’onda da quasi vent’anni. Segnerà ancora. E segnerà molto. Ma chissà se – in una Juve in crisi di identità – saprà essere decisivo come lo è stato fin qui.
Il suo collega-rivale, Leo Messi, non se la passa certo meglio. Durante la finale di Supercoppa di Spagna tra Barcellona e Athletic Bilbao, Messi ha dato una manata ad un avversario, Asier Villalibre. È stato espulso, ma il Giudice Sportivo gli ha evitato la stangata (si ipotizzava uno stop di 10 giornate per aggressione) e la squalifica è di sole 2 giornate. Poteva andare molto peggio. Si tratta della prima espulsione di Messi con la maglia del Barcellona, club con cui gioca dal 2004: 17 campionati e mai un rosso per La Pulce, sempre esempio di correttezza e lealtà, non si ricordano gesti di stizza o di nervosismo.
A 33 anni – li ha compiuti a giugno – Messi paga il cattivo momento del Barcellona, squadra a fine ciclo e impoverita tecnicamente; e soprattutto soffre la frattura della scorsa estate, quando andò in rotta di collisione con il club e chiese la cessione. Che è stata solo rimandata. Infatti la lunga storia d’amore tra Leo e il Barca sembra agli sgoccioli. Destinazione probabile il Psg, con gli emiri a capo del club francese pronti a ricoprire d’oro l’ultima recita di uno dei più straordinari campioni di sempre.