Perché non ha senso farsi suggestionare dal Blue Monday
Blue Monday, vale a dire “il giorno più deprimente dell’anno”. Viene definito così il terzo lunedì del mese di gennaio e nonostante non esista alcun fondamento scientifico che attesti quanto questo giorno sia effettivamente il più triste su 365, sull’argomento è nata persino una specifica pagina di Wikipedia.
Sebbene non ci siano ricerche a sostegno, dunque, l’idea che questo sia il lunedì più sconfortante di tutti sarebbe determinata da vari fattori: le festività sono finite da un po’, le temperature sono basse (e restano così), il sole si fa desiderare, la prossima vera vacanza sembra lontana anni luce. L’unico vero vantaggio di questo periodo dell’anno – in condizioni normali – sarebbe stare a casa, rilassarsi sul divano e mettersi a proprio agio facendo il pieno di film e serie tv. Ma considerato che, causa pandemia, lo stiamo già facendo da dieci mesi, anche questo genere di piacere è probabilmente già finito da tempo!
Alla base di una possibile malinconia potrebbe esservi piuttosto una causa fisiologica, determinata dal basso livello di serotonina presente nel nostro corpo, sostanza chimica naturale che influisce sul benessere psicofisico, regolando il sonno, l’appetito e per l’appunto l’umore. Nei giorni più bui e uggiosi, il cosiddetto “ormone del buonumore” viene infatti prodotto in quantità minori rispetto alle giornate in cui splende il sole.
Ma è opportuno prepararsi all’idea che il terzo lunedì di gennaio vivremo con molta probabilità un giorno all’insegna della tristezza?
«Certo che no. Se ci facciamo condizionare da pensieri negativi, modificheremo la nostra percezione delle cose», spiega la psicloga Chiara Crivelli. «A volte facciamo delle “profezie” che si avverano: se ci fissiamo sulla convinzione che un determinato giorno sarà brutto, magari alla fine lo sarà davvero. Se ci lasciamo suggestionare dall’idea che oggi è il “Blue Monday” finiremmo per cogliere solo le emozioni negative di questa giornata. La cosa migliore è essere obiettivi: nel Blue Monday – così come nel Tuesday, nel Wednesday, nel Friday e via di seguito – ci saranno sia emozioni negative sia emozioni positive. Il punto è osservare in maniera un po’ distaccata gli eventi, considerare come in giornate molto belle abbiamo bypassato delle cose negative, mentre in giornate molto brutte non abbiamo dato peso ai momenti belli. In altre parole: non sono gli eventi esterni a determinare la nostra giornata, ma il modo in cui noi ci poniamo nell’affrontarla».