Puntura di vespa: i rimedi per prevenire il gonfiore
D’estate siamo tutti più esposti a punture di vespe, di api e insetti (succede a circa 5 milioni di italiani ogni anno). Gli incontri ravvicinati sono frequenti, e qualche volta terminano con una spiacevole puntura. Le vespe, a differenza delle api che quando pungono muoiono per eviscerazione, sono più aggressive e possono colpire più volte col proprio pungiglione. Dopo la puntura, infatti, sfilano il loro pungiglione liscio e volano via.
Sono attratte dal cibo, soprattutto dagli odori dolci. Quando iniziano a ronzare intorno alla tavola, la tentazione di mandarle via muovendo le braccia è forte, ma il rischio è di stuzzicale e innescare una reazione a catena che potrebbe renderle ancora più determinate.
Come spiegano nel vademecum per l’estate “Punto nel vivo”, patrocinato da FederAsma e Allergie Onlus-Federazione italiana pazienti, la quantità di veleno che una vespa può iniettare varia a seconda della quantità presente nella ghiandola velenifera, e del tempo che ha a disposizione per pungere.
PUNTURA DI VESPA: I RIMEDI ANTI-GONFIORE IN CASO DI NORMALE REAZIONE
«In caso di puntura di vespa, la cosa migliore da fare è utilizzare una crema a base di cortisone oppure se necessario un antistaminico locale, soluzione che è totalmente da evitare in caso di scottature perché rende la pelle fotosensibile», afferma il dottor Antonio Ascari Raccagni, specialista in Dermatologia al Maria Cecilia Hospital e nelle strutture GVM Care&Research in Romagna. «Per prevenire i gonfiori e ridurre l’infiammazione, la crema cortisonica è la soluzione che funziona meglio. Prima, però, è utile applicare del ghiaccio, una pratica che riduce il dolore e rallenta l’assorbimento del veleno».
Nella maggior parte dei casi, il gonfiore scompare nel giro qualche ora. «Le punture di vespa non mettono quasi mai a rischio la vita, diventano molto pericolose se colpiscono nelle zona intorno alla bocca, che può causare la comparsi di edema ed eventuali problemi respiratori».
REAZIONE LOCALE ESTESA
Come spiegano gli allergologi di Federasma, può succedere che nel giro di qualche decina di minuti, la reazione normale si estenda fino a un diametro di 10 centimetri dalla sede della puntura. Per esempio, un rossore partito dalla mano, può arrivare fino al gomito. In questo caso, consigliano di mettere subito del ghiaccio per tenere sotto controllo il gonfiore e di prendere cortisone e antistaminico per bocca, per poi rivolgersi al medico curante o al farmacista per avere informazioni su come proseguire la terapia.
REAZIONE SISTEMICA LIEVE
Interessa la pelle, ma le lesioni che comportano rossore e prurito iniziano a comparire su tutto il corpo, di solito accompagnati dal gonfiore di palpebre e labbra. Se si è in possesso di cortisonici e antistaminici è bene assumerli tempestivamente, in caso contrario è opportuno recarsi in Pronto Soccorso. Con la giusta terapia, la situazione si risolve in pochi giorni.
COSA FARE IN CASO DI REAZIONE SISTEMICA GRAVE A UNA PUNTURA DI VESPA
La puntura di vespa non interessa più solo la pelle, ma riguarda anche il sistema cardiocircolatorio, respiratorio e gastrointestinale. Si tratta di una reazione anafilattica che si manifesta con l’abbassamento della pressione arteriosa, sensazione di svenimento, difficoltà a respirare, crampi addominali, gonfiore alla gola. Queso tipo di reazione compare nel giro di 10-15 minuti dalla puntura e richiede di chiamare immediatamente il 118 perché venga attuata la terapia del caso con uso soprattutto di adrenalina.
Nella gallery, i consigli della campagna “Punto nel vivo”per prevenire le punture d’insetto.