SpaceX diventa realtà. La Nasa: «Abbiamo scritto la storia»
Il 30 maggio, quando in Italia sono le 21.22, gli astronauti della Nasa Doug Hurley, 54 anni, e Robert Behnken, 50, vengono lanciati in orbita sulla navicella di un’azienda privata, la Crew Dragon di SpaceX, verso la Stazione Spaziale Internazionale. Il lancio, che era stato annullato il 27 maggio a causa del maltempo e che rischiava di essere annullato anche questa volta per avverse condizioni atmosferiche, si consuma davanti agli occhi di milioni di spettatori, del presidente Donald Trump, del vicepresidente Mike Pence e, naturalmente, di Elon Musk, l’uomo dietro al successo dell’operazione, la prima che sancisce in modo definitivo l’ingresso dei privati nello spazio.
https://twitter.com/NASA/status/1266885097359388672«Abbiamo scritto la storia» scrivono i canali social ufficiali della Nasa, che permette il ritorno, a nove anni dall’ultima volta, degli Stati Uniti nello spazio. La capsula, partita dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, ha riportato, come previsto, il primo stadio del razzo Falcon 9 sulla Terra, posizionandosi regolarmente in verticale sulla piattaforma Asds. Secondo il programma, Hurley e Behnken raggiungeranno la Iss oggi pomeriggio, quando in Italia saranno le 16:28, mentre l’apertura del portello è prevista alle 18.45: nelle 19 ore di «crociera», i due veterani testeranno tutti i sistemi del veicolo simulando anche un’avaria al pilota automatico per provare i comandi manuali prima dell’attracco. Solo nei prossimi giorni si capirà la durata della loro permanenza in orbita, anche se il periodo potrebbe andare dai 30 ai 119 giorni a seconda del risultato dei test sulla Dragon e dell’avanzamento dei lavori per la missione successiva.
https://twitter.com/NASA/status/1266936283286429698Ad accogliere Hurley e Behnken a bordo della Stazione Spaziale ci saranno l’americano Chris Cassidy e i russi Anatoli Ivanishin e Ivan Vagner. La missione, chiamata Demo2, è il secondo test della capsula Crew Dragon, che nel marzo 2019 aveva fatto il primo volo di prova senza equipaggio, sempre diretta alla Stazione Spaziale. In quell’occasione aveva portato a bordo oltre 180 chilogrammi di materiali e rifornimenti insieme a un manichino, Ripley, che con i suoi sensori aveva fornito dati utili sulle sollecitazioni che avrebbero subito i futuri astronauti destinati a volare sulla capsula. Inevitabile che da adesso in poi i lanci si ripeteranno, con l’obiettivo di arrivare nel 2030 alla costruzione di una stazione lunare. Se l’operazione risultasse un successo, infatti, d’ora in poi qualsiasi ente governativo o azienda privata potrà usare il taxi spaziale di Musk dopo averne pagato il trasporto. Il programma, che secondo quanto annunciato dalla Nasa potrebbe vedere la prima spedizione operativa già il 30 agosto, è intanto quello di servire l’ente americano con i primi sei passaggi, costati 2,7 miliardi di dollari (con cui si sono coperti anche i costi di realizzazione della Dragon).