Gaia Gozzi, la vincitrice di Amici 19: «La musica ci aiuterà a tornare alla normalità»
Il bisogno di sentire un contatto, di stringere il pubblico in un lungo abbraccio per trattenerne il calore. È questo il desiderio più grande che Gaia Gozzi si augura per il futuro, dopo la vittoria della diciannovesima edizione di Amici che venerdì sera racimola il 22.8% di share, la prima finale disputata nel pieno di una pandemia, con gli spalti vuoti e la coppa che viene avvicinata da Maria De Filippi su un carrello in plexiglass per rispettare le misure restrittive in materia di contenimento. «Non possiamo controllare quello che sta succedendo, ma agire nel modo più responsabile possibile per cercare di uscirne in fretta, con la speranza che la musica sia, a piccoli passi, un modo per tornare alla normalità» specifica Gaia al telefono, decisa a trattenere tutta l’energia che ha in corpo per quando sarà il momento di esibirsi di fronte ai fan che l’hanno sempre seguita e sostenuta. La prima, neanche a dirlo, è stata proprio Maria, colei che ha fatto di tutto per starle vicino facendole capire l’importanza di gestire le proprie emozioni e accettare le proprie debolezze.
https://www.youtube.com/watch?v=ly07tRlcAIQ«La sua sincerità è il regalo più grande che potessi ricevere. Mi ha insegnato a essere libera, a capire da me quello che è giusto e quello che è sbagliato» insiste la ragazza, papà italiano e mamma brasiliana, che il pubblico ha già avuto modo di apprezzare nel 2016, quando si piazzò seconda alla decima edizione di X Factor dietro ai Soul System. «Ho sempre avuto voglia di far uscire la mia musica. A X Factor il percorso è stato molto veloce perché passavo per la prima volta dalla cameretta a un palco del genere: era il primo confronto per cercare di trasformare la mia passione in quello che avrei voluto fare per il resto della vita». E mentre su Instagram arrivano le congratulazioni di Fedez, il coach che le augura di realizzare «ciò che merita», e di Alessandro Cattelan, Gaia ribadisce che Amici non è stato per lei «l’ennesimo talent», ma solo un altro modo «per raccontarmi e far arrivare la mia musica». Il responso delle carte, dopotutto, è stata una sorpresa anche per lei visto che pensava che a farcela sarebbe stato Javier: «È per questo che la finale l’ho vissuta con estrema serenità e con la strizza giusta per fare bene e tirare fuori qualcosa di bello. All’inizio di questo percorso ero molto più rigida e spaventata, ma non cambierei nulla di ciò che ho fatto perché, grazie ad Amici, sono riuscita a scavarmi dentro, a trovare il modo di raccontarmi per quella che sono».
Non a caso il suo album rimanda proprio a questo senso di emancipazione e di rilancio: si chiama Genesi, è prodotto da Sony Music Italy e ha già superato i 4 milioni di stream. «È una rinascita frutto di un periodo di ricerca, di studio, di scoperta di un’identità» mette in chiaro la ragazza soffermandosi non solo sulla contaminazione tra i generi, ma anche delle sfumature linguistiche, portoghesi e italiane. «All’inizio vedevo l’italiano un po’ come un’imposizione ma poi, quando mi sono liberata del mio lato più brasiliano, la lingua è venuta da sé ed è stato bellissimo»: tra successi come Chega e Coco Chanel e collaborazioni con artisti come Simon Says, Alex Uhlmann e l’ex vincitore di Amici Gerardo Pulli, Gaia continua a considerare la «giungla urbana» descritta nell’album non come un punto di arrivo, ma di partenza. «Spero in una costante ricerca per trovare sempre qualcosa di nuovo in me stessa: non bisogna rimanere per sempre sullo stesso binario e il mio impegno sarà cercare di avere voglia, curiosità e fame, e farlo sempre con tanto amore». Guarda a Nina Simone, «il mio dio personale», a Beyoncé, «un mostro sacro», ma anche a Emma Marrone, a Levante e Giorgia con la quale ha già collaborato all’Oronero Tour: «donne forti, che trasmettono energia e sono sempre state loro stesse». Con il desiderio di condividerne un giorno la sorte e il futuro.
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