Lo spettacolo delle stelle nel cielo, le Pleiadi abbracciano Venere
L’occasione è unica e gli occhi vanno volti al cielo. Tra il 1 e il 5 aprile, il culmine è venerdì 3, c’è uno spettacolo straordinario. A otto anni dall’ultima volta si incontrano nel cielo il pianeta Venere, in questo periodo nelle migliori condizioni di visibilità, e un gruppo di stelle fra le più note, le Pleiadi.
L’incontro celeste è visibile a occhio nudo dalla finestra. È l’occasione per una serata diversa senza sfuggire all’isolamento obbligato per le norme di contenimento dell’epidemia di Covid-19. Il Virtual Telescope trasmette in diretta l’abbraccio cosmico fra le sette sorelle e il pianeta più brillante, il 3 aprile alle ore 19.30, nel momento della massima visibilità.
Cosa accade? Un evento abituale e insieme eccezionale. Come ogni pianeta, Venere si muove tra le stelle attraversando le costellazioni dello Zodiaco, tra cui quella del Toro, entro i cui confini si trovano proprio le Pleiadi. Il pianeta transita nei pressi del celebre ammasso stellare, ma solo di rado vi si sovrappone alla perfezione. «Queste congiunzioni estreme si ripetono ogni otto anni, per via del rapporto tra i periodi orbitali di Venere e della Terra», afferma Gianluca Masi, astrofisico, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project, «ogni 13 orbite di Venere, la Terra ne completa 8, sicché ogni otto anni ci si ritrova nelle medesime condizioni di visibilità di 8 anni prima».
L’osservazione si fa a occhio nudo, ma con un binocolo diventa perfetta e ovviamente bisogna evitare il più possibile l’inquinamento luminoso. Bisogna guardare verso Ovest da subito dopo il tramonto. «Basta affacciarsi intorno alle 21 da una finestra o balcone da cui si vede il Sole intorno alle 17 e 30.
Non è un allineamento reale quello che si vede, ma solo prospettico. Il pianeta è a circa 95 milioni di km dalla Terra, mentre l’ammasso delle Pleiadi dista circa 440 anni luce. «Le Pleiadi sono senza dubbio l’ammasso di giovani stelle più importante, noto sin dall’antichità», spiega Masi, «il loro nome rievoca le sette leggendarie sorelle, figlie di Atlante e Pleione e un tempo erano legate alla previsione delle condizioni meteorologiche. Oggi esse rappresentano una delle famiglie di giovani stelle più studiate». Dal punto di vista stellare sono giovanissime, circa 100 milioni di anni, contro i 5 miliardi di anni del Sole.