Selfie, come difendersi dall’autoscatto selvaggio
Cosa siamo disposti a spendere per un selfie che ci soddisfi davvero? Anzi: cosa siamo disposti a rischiare? Molto, a quanto pare. Lasciando stare per un attimo i diversi casi di cronaca che hanno riportato negli anni casi di infortuni o, peggio, di morti legate alle spericolate evoluzioni per farsi l’autoscatto perfetto – o anche i titoloni che spiegavano come i selfie uccidessero più degli squali – vale la pena partire da un recente sondaggio realizzato da Case24.com su oltre 2mila persone. Secondo il quale la foto perfetta è in effetti una priorità per molti di noi.
Per esempio, se per il 93% delle persone è appunto essenziale partorire una bella immagine, specialmente in vacanza, c’è anche gente (il 33%, si sale al 44% fra le donne) che dice di aver scelto una meta esclusivamente per le sue potenzialità per così dire fotografiche. Il 41%, e qui si entra nel vivo, sostiene di aver rischiato di farsi male per realizzarla. Come? Be’, il 49% ha ammesso che si sporgerebbe da una scogliera (61% fra gli uomini), il 19% che non si farebbe troppi problemi a mettersi in posa sui binari ferroviari, il 7% che addirittura si arrampicherebbe su un edificio o su una struttura significativa come un cartello o una scultura. Giusto ribadirlo: in quasi tutti i casi si tratta di atteggiamenti pericolosissimi, oltre che vietati dalle leggi, da evitare sempre e comunque.
L’11% (17% fra gli uomini contro 5% fra le donne) di chi ha risposto ha infine svelato di essersi effettivamente fatto male, alla ricerca del selfie perfetto, e il 4% di aver messo a rischio gli altri per la stessa ragione. E se un bell’autoscatto è senza dubbio una cosa gradevole e un ricordo significativo di un viaggio o un’esperienza, non bisognerebbe mai togliere gli occhi dalla cronaca: uno degli ultimi casi fatali è accaduto lo scorso gennaio a una 21enne australiana, precipitata da una scogliera di Diamond Bay, dove si trovava in vacanza, mentre tentava di scattarsi un selfie.
Quali sono dunque le indicazioni per difendersi da soli dalla propria ansia di selfie? I suggerimenti, che in certi casi non sono affatto suggerimenti ma regole, leggi e prescrizioni, sono molti. Bisogna assolutamente evitare di farseli alla guida, situazione in cui d’altronde non è consentito maneggiare lo smartphone e nella quale si sono verificati molti incidenti. Mai avventurarsi in un luogo isolato, specie se infilandosi in situazioni rischiose, come scogliere, precipizi, grotte o altri contesti naturalistici di questo tipo. Allo stesso modo, mai sfidare gli animali selvatici per un selfie: non solo per la loro dignità, non sono pupazzi, ma anche per la propria sicurezza.
E ancora, se alle volte può essere utile sfruttare un orribile selfie stick – ma con i supergrandangoli di cui sono equipaggiati tutti gli smartphone top di gamma, anche nelle camere frontali, risulta sempre meno sensato e di fatto superato – rimangono ovviamente da evitare tutte le aree interdette: no nel modo più assoluto ai selfie al volo in mezzo alla strada, sulle linee ferroviarie o nei posti in cui sono proibiti, come alle aree di frontiera. In generale, la regola aurea è una: evitare che l’attenzione per lo scatto superi quella per il contesto che ti circonda. Cosa impossibile da fare se, per esempio, ci si arrampica sul tetto di un edificio o su una qualsiasi altra struttura.