Jack Perry, lo stesso sguardo di papà Luke
L’eredità di papà. Jack Perry si destreggia tra le domande dei giornalisti durante una conferenza stampa al Comic Con di New York, l’annuale convention dedicata al mondo delle arti, del cinema e – soprattutto – dei fumetti. Su quello stesso palco, dodici mesi fa, a sponsorizzare la serie tv «Riverdale» c’era suo padre Luke, scomparso tragicamente lo scorso marzo per colpa di ictus, a soli 52 anni.
Jack ne ha appena compiuti 22 e lavora pure lui nel mondo dell’intrattenimento: fa il wrestler, aka «Jungle Boy», e si è presentato con alcuni colleghi nella Grande Mela per promuovere «All Elite Wrestling»: «Grande debutto in tv», ha scritto sulla sua pagina Instagram, «stiamo facendo la storia». Al di là dello show, i fan non hanno potuto fare a meno di evidenziare l’impressionante somiglianza col papà.
«Sembrate davvero fratelli», scrive qualcuno. In effetti, basta andare oltre i voluminosi riccioli biondi di Jack per rendersi conto che lo sguardo del ragazzo è tale e quale a quello di Luke. Poi la bocca sottile, il taglio degli occhi, la forma del naso e – soprattutto – la mimica facciale: sono tante le caratteristiche che – com’è normale che sia – avvicinano il giovane atleta al compianto attore.
«È stato un sacco di cose per moltissime persone», ha scritto Jack in un post-ricordo. «Per me, era semplicemente papà. Mi ha amato e mi ha ispirato a essere la versione migliore di me stesso». Si è preso qualche settimana per elaborare il dolore, lontano dai riflettori, poi è tornato sul ring, come avrebbe voluto Luke: «Forse non sarò mai davvero pronto», ha scritto ad inizio aprile il ragazzo.
Che in estate ha scalato persino un cartellone pubblicitario per farsi una foto accanto suo papà. Un’altra immagine che racconta l’eredità, e la schiacciante somiglianza.