«La Domenica Ventura»: perché SuperSimo dovrebbe tornare a «Quelli che il calcio»
La frenesia di Simona Ventura, quel suo saltare da un blocco all’altro, fagocitando l’intera diretta, è rimasta intatta negli anni. E, il 15 settembre a mezzogiorno, quando La Domenica Ventura ha fatto il proprio debutto su RaiDue, si è manifestata di nuovo, più irruenta di prima. La vera e sola protagonista dello show a tema sportivo è stata la velocità, un po’ nevrotica, di SuperSimo. La conduttrice, vestita da capo a piedi di jeans, ha cercato di supplire alle mancanze dello studio, ai problemi tecnici. Ha dato e chiesto la linea, fatto domande e presentato ospiti, infilando qua e là il meglio dello sport odierno. Ci sono stati i motori e il rugby, poi il calcio. E c’è stata pure la Rai, presente in studio attraverso Carlo Conti e Stefano De Martino.
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Simona Ventura sul futuro in Rai: «Vorrei rifare The Voice»C’è stato tutto, e forse troppo. La Domenica Ventura, nella sua ora e poco meno di programmazione, è sembrata una copia un poco ridotta di Quelli che il calcio. E, alla fine della prima puntata, quel che è rimasto è stato l’affanno, la sensazione di essere stati, in qualche modo, sopraffatti dalla miriade di ospiti e temi trattati. Insieme all’affanno, però, è riuscita a farsi largo una domanda, pungente. Urgente. Perché non restituire alla Ventura quel che è della Ventura? Uno spazio sufficientemente ampio da consentirle di rilasciare la propria energia senza effetti collaterali?
https://twitter.com/Simo_Ventura/status/1173177014246920197La Domenica Ventura, al netto dei problemi più e meno grandi legati alla diretta, ha saputo dimostrare quanto adatta sia la conduttrice all’intrattenimento domenicale. Quanto sappia essere leggera ed efficace, come sia brava a reggere sulle spalle il peso intero di uno show, restituendo, però, l’impressione di avere addosso una responsabilità da niente. Simona Ventura è la versatilità, l’improvvisazione, l’entusiasmo che ha messo ne La Domenica Ventura. Che c’era in Quelli che il calcio e che, ad oggi, meriterebbe di essere (anche) altrove.