Pink e i figli che giocano al Memoriale dell’Olocausto: è polemica
Al tempo dei social, si sa, basta una scintilla per far scoppiare l’incendio. Una foto ambigua o una frase fraintendibile, e subito scatta la polemica. Così, in un questa sorta di circuito dove è facile scontrarsi, Pink mette le mani avanti e posta una foto con spiegazione annessa. Nell’immagine si vedono i suoi due figli, Willow e Jameson, mentre corrono all’interno del Memoriale dell’Olocausto, il celebre monumento che ricorda le vittime della Shoa: «Non è un posto dove far giocare a nascondino i bambini», scrive un utente, «serve rispetto».
La replica di Pink è già nella didascalia: «Chi ha costruito questo Memoriale credeva che i bambini dovessero comportarsi da bambini e per me questa è la celebrazione della vita dopo la morte». E poi ancora: «Questi bambini sono ebrei, come lo sono io e tutta la famiglia da parte di mia madre, per favore tenete per voi i vostri commenti pieni d’odio e di giudizio». Pochi minuti più tardi è arrivato anche il post del marito, Carey Hart: «Questo monumento è un triste ricordo che tiene viva la memoria», scrive a margine di una foto più seria.
Fortunatamente, oltre alla pioggia di critiche, sono arrivati anche tanti messaggi di sostegno sotto le foto di Pink e Carey: «Sono ebreo e conosco tanta gente che ha trovato la morte nei campi di concentramento», scrive un follower. «In questa immagine non ci vedo niente di offensivo, solo dei bambini con la gioia di vivere. Anzi, a modo loro stanno imparando la storia», conclude, «è la dimostrazione che lo spirito del popolo ebraico non è stato spazzato via e non scomparirà mai». Un getto d’acqua sul fuoco delle futili polemiche da social network.