Ivrea, cominciato il Giro di Paola per la sicurezza dei ciclisti sulle strade
IVREA
Quando si pensa ad un’atleta la cui prestazione è entrata nel Guinness dei primati si immagina un essere umano la cui inesauribile energia e la cui caparbia perseveranza ne fanno un modello. Paola Gianotti si fregia del titolo di 4 Guinness world record woman ma la sua peculiarità, come donna e come sportiva, non sta solamente nelle incredibili performance di cui è stata protagonista ma anche nell’impegno che profonde, con quelle stesse doti di cui sopra, nel sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salvaguardia dei ciclisti. Insieme a Maurizio Fondriest e Marco Cavorso è una delle anime dell’associazione Io rispetto il ciclista, sodalizio che mira a diffondere nell’opinione pubblica la consapevolezza della necessità del rispetto degli sportivi su due ruote.
Venerdì l’atleta eporediese ha iniziato il suo Giro per la sicurezza, una corsa a tappe in cui la competizione non è contro altri ciclisti ma contro il pericolo che essi affrontano quotidianamente sulle strade. La partenza è avvenuta da Torino, città che ha dato il via all’edizione 2021 del Giro d’Italia, per poi percorrere sei tappe della corsa rosa fra Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. Gianotti toccherà 50 comuni nei quali apporrà qualcosa come 240 cartelli che invitano a mantenere una distanza di sicurezza di 1,5 metri fra automobilista e ciclista nelle fasi di sorpasso. Lo scopo ultimo è quello che, entro i prossimi due anni, in ognuno dei 7.904 comuni italiani ci sia uno di questi segnali. Nel 2019 Gianotti era stata protagonista del Giro di Paola, in cui aveva anticipato tutte le tappe della Corsa rosa apponendoli in tutti i comuni sedi di tappa. La pandemia ha costretto quest’anno a ridurre il suo percorso a poche regioni. Cartelli verranno inaugurati nel vercellese, nelle Langhe e nel parmense; grandi città come Bologna, Cesena, Faenza, Imola e Parma li installeranno sulle loro strade comunali. Gianotti è categorica: «Ogni 35 ore in Italia un ciclista muore per un incidente stradale. Dobbiamo in prima persona impegnarci per evitarlo. Ecco perché ho scelto la prestigiosa vetrina del Giro per diffondere il nostro messaggio. Percorrendo parte delle strade della corsa riuscirò a coinvolgere direttamente i comuni nell’installazione dei cartelli del metro e mezzo».
Inoltre, Paola Gianotti ha messo le sue performance ciclistiche anche al servizio di altre cause: il 18 aprile 2020, in piena emergenza Covid, pedalò in casa per 12 ore sui rulli per una raccolta fondi con cui acquistò 10.600 mascherine chirurgiche che poi donò all’ospedale Regina Margherita di Torino e all’ospedale di Ivrea. E la volontà e la capacità di raggiungere gli obiettivi che si prefigge vanno di pari passo col bisogno di condividere il suo percorso con gli altri: esce in questi giorni il suo terzo libro, scritto a quattro mani con il coach Lorenzo Paoli, dal titolo “La Svolta”. Un testo motivazionale in cui Gianotti condivide col lettore strategie e strumenti per impegnarsi con successo nel perseguimento delle proprie mete e dare così una svolta alla propria vita. —