Il lavoro scarseggia, i compensi vacillano, gli affitti si alzano e il costo della vita pure. Risultato? Torna a crescere il numero dei giovani italiani con età compresa tra i 18 e i 34 anni che decidono di non lasciare la casa dei propri genitori. I “mammoni”, come qualcuno li ama definire, che secondo l'indagine Eurostat sul 2017 sarebbero in Italia il 66,4% del totale, in crescita dello 0,6% rispetto all'anno precedente.

Un dato che vede il nostro Paese al quarto posto a livello europeo, subito dopo Croazia, Malta e Grecia, a fronte di una media Ue del 50%. In particolare sono i figli maschi a restare più a lungo nella propria cameretta di sempre, toccando addirittura il 72,7% del totale contro il 59,8% delle figlie femmine. Significativi, poi, gli aumenti nella fascia tra i 25 e i 34 anni, quella di chi – in teoria – dovrebbe già aver fatto il proprio ingresso nel mondo del lavoro: per gli uomini si parla del 57,9%, +0,7% rispetto al 2016, e per le donne del 40,6%, +0,3%.

Ed è proprio quest'ultimo fronte a sollevare la maggior parte degli interrogativi. Aumenti simili si sono registrati anche in Spagna, dove i giovani adulti che ancora vivono a casa dei propri genitori sono il 42,89,1%. Un quadro totalmente differente rispetto a quanto accade nel Nord Europa: se la media a livello europeo è infatti del 30,6%, in Finlandia il dato scende fino al 4,7%, mentre in Danimarca addirittura al 3,2%. Un'altra cultura, certo, ma anche un'altra situazione economico-lavorativa.